Opera Omnia Luigi Einaudi

I risultati definitivi del censimento per Torino e provincia

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 19/03/1901

I risultati definitivi del censimento per Torino e provincia

«La Stampa», 19 marzo 1901

 

 

 

L’aumento debolissimo della popolazione in provincia di Torino – La diminuzione del circondario di Susa – Più dei quattro quinti dell’aumento totale della provincia spetta a Torino – La popolazione del suburbio torinese raddoppiata – Si fugge dalle campagne nelle città ed all’estero

 

 

Si conoscono ora i risultati definitivi del censimento in tre dei circondari della provincia di Torino.

 

 

La popolazione complessiva in tutta la provincia, che era di 1,029,214 nel 1881, è ora di 1,127,119. L’aumento fu quindi di 97,935, abbastanza moderato se si tiene conto che si verificò in un ventennio. Ecco le cifre della popolazione legale residente dei tre circondari per cui si hanno i risultati definitivi:

 

 

La popolazione legale del circondario di Torino crebbe così di 87,796; quella del circondario di Susa di 4939, e finalmente quelle del circondario di Pinerolo diminuì di 5130 persone.

 

 

Riservandoci di ritornare in seguito più ampiamente su queste interessanti cifre e sui particolari relativi ai Comuni che hanno una notevole importanza economica e sociale, crediamo opportuno dare qualche dato più specificato per la nostra Torino.

 

 

Il numero totale delle famiglie torinesi risultò di 90,261. Il numero degli abitanti presenti al momento del censimento di 335,639. Di questi sono presenti con dimora abituale 319,873 persone, con dimora occasionale 15,766. Per ottenere la popolazione residente in Torino, ossia quella che ha sede legale nella nostra città, bisogna dalla cifra totale dei presenti togliere i presenti occasionalmente ed aggiungere gli assenti temporaneamente. Se si fa questo conto, si vede che in Torino vi sono, come dicemmo, 319,873 presenti abitualmente in famiglia, oltre a 2740 assenti dalla famiglia, ma presenti nel Comune, 5873 assenti temporaneamente dal Comune, ma presenti nel Regno, e 959 assenti temporaneamente dal Regno; cosicché la popolazione legale residente in Torino risulta di 329,444. Questa popolazione di 335,639 presenti (presenti abitualmente, più i presenti occasionalmente) e di 329,444 residenti (presenti abitualmente, più gli assenti temporaneamente) si divide nel seguente modo nei sette mandamenti:

 

 

Il confronto della popolazione attuale con quella del 1881 è molto interessante. L’aumento totale fu da 253,638 a 335,639 (popolazione presente), ossia di 81,991 persone in numero assoluto e del 32 per cento in cifre relative. Ma questo aumento fu distribuito in modo molto diseguale nella città e nel suburbio.

 

 

Nella città propriamente detta la popolazione, che era di 226,307 nel 1881, divenne di 282,826 nel 1901, con un aumento assoluto di 56,519 persone e relativo di poco più del 24 per cento.

 

 

Invece nel suburbio la popolazione aumentò da 27,341 a 52,813 abitanti presenti, con un incremento assoluto di 25,472 e relativo del 93 per cento. Dove l’incremento raggiunse il suo massimo si è nei sobborghi industriali e trafficanti. Per esempio, a Molinette si passò da 2607 a 5491, con un aumento di 2884; alla Crocetta da 635 a 1877, con in più 1242; al Martinetto l’aumento fu di 3629, essendosi più che quadruplicata la popolazione da 1089 a 4718; alla Barriera di Lanzo ed alla Barriera Vittoria la popolazione si è addirittura quintuplicata, passando da 585 a 2850, con un aumento di 2263.

 

 

E si triplicò alla Barriera di Milano, che passò da 1901 a 5732, con 3851 in più; si raddoppiò al Regio Parco, passando da 1970 a 3932, con in più 1962; si triplicò quasi ai Tetti Varrò, con un incremento di 1348 da 588 a 1936. A Pozzo Strada si balzò da 2484 a 4239, con un aumento di 1755; a Lucento pure si ebbe un aumento di 1221, passandosi da 1814 a 3035; alla Madonna di Campagna si ebbe un aumento di 1250 da 1955 a 3203.

 

 

Alla Madonna del Pilone pure si ebbe quasi un raddoppiamento, passandosi da 1342 a 2871, con un aumento di 1329; a Santa Margherita pure gli abitanti si raddoppiarono, passando da 1063 a 2143, con 1080 in più.

 

 

L’aumento fu minore al Lingotto (1208 invece di 965); ai Tre Tetti (da 184 a 202); al Villaretto (da 901 a 903); a Bertoulla (da 2150 a 2907); a Sassi (da 1178 a 1301); a Superga (da 298 a 328); a San Vito (da 1197 a 1482). Cavoretto aumentò del 50 per cento, passando da 816 a 1221. Si ebbe una positiva diminuzione a Mirafiori, che scese da 614 a 562, con un decremento di 62; a Mongreno, che diminuì da 266 a 157, con 109 abitanti in meno; a Reaglie, che scese da 539 a 493, diminuendo di 46 abitanti. Da queste cifre si possono ricavare già parecchie interessanti conclusioni. Per la provincia di Torino il censimento rappresenta una delusione. Un incremento di appena 97,905 persone su 1,029,214 abitanti è poca cosa in un ventennio. È meno del mezzo per cento all’anno in ragion semplice. Se si calcola che la popolazione cresce per l’eccesso dei nati sui morti circa l’un per cento all’anno, è evidente che la metà dell’incremento naturale della popolazione ha dovuto pigliar la via dell’estero.

 

 

E si noti ancora che su quei 97,903 abitanti in più della intera provincia, ben 81,991 o più dei quattro quinti, sono dati dall’incremento di Torino. Il che prova un’altra cosa: che dalle campagne si tende ad andare verso le grosse città e specialmente verso i suburbi industriali cittadini. Torino è una delle prime grandi città del cui censimento si conoscono i risultati. Per essa l’aumento è stato notevole.

 

 

Vi era chi immaginava, in base ai risultati dell’anagrafe, che la popolazione di Torino sarebbe stata di molto superiore ai 335 mila che essa in realtà conta.

 

 

Ma non si pensava che spesso all’anagrafe, se si tien conto di coloro che vengono a stare in città, non si tiene sempre calcolo (- per trascuranza degli individui emigranti o dei Comuni presso cui costoro vanno a stare -) di coloro che se ne vanno. Per il che la popolazione risultante dall’anagrafe è superiore quasi sempre a quella reale. Sembra che anche nelle altre città d’Italia si sia manifestato lo stesso fenomeno. A Milano pare si stia molto al disotto del mezzo milione, che si sperava aver raggiunto.

 

 

Il censimento servirà, sotto questo rispetto, a migliorare il servizio d’anagrafe.

 

 

Nella nostra città già si pensa con assennato accorgimento di prendere le risultanze del censimento attuale per migliorare il servizio d’anagrafe e tenerlo al corrente.

 

 

Soltanto occorrerebbe, affinché il miglioramento potesse essere durevole, che il censimento si ripetesse un po’ più di frequente che non ad ogni ventennio per potere ogni tanto rinnovare e controllare i dati dell’Ufficio d’anagrafe.

 

 

È a sperare perciò che il Governo, visti i risultati attuali, voglia in futuro riconoscere la necessità assoluta di fare il censimento almeno ogni dieci anni.

 

Torino562,517650,313    
presenteresidente  

Dora 25,34825,393

 

Moncenisio38,415 32,834

 

Monviso38,485 38,547

 

Po31,76530,441

 

Borgo San Salvatore83,38481,237

 

Borgo Po46,84745,991

 

Borgo Dora76,39575,001

 

 

 

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