Opera Omnia Luigi Einaudi

Il bilancio di un anno di guerra. Pro e contro lo zucchero

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 03/04/1901

Il bilancio di un anno di guerra. Pro e contro lo zucchero

«La Stampa», 3 aprile 1901

 

 

 

È stato ieri – mirabile esempio di prontezza statistica e di esattezza contabile – pubblicato il conto consuntivo del bilancio dell’entrata che si chiuse in Inghilterra il 31 marzo 1901.

 

 

Ed è interessante notare come le entrate, che già si erano dovute crescere, a causa della guerra anglo- boera, nell’anno precedente a 129 3/4 milioni di lire sterline, dovettero nell’anno ultimo essere portate a 140 milioni di lire sterline, ossia a 3 miliardi e mezzo di lire italiane, con un aumento di entrata di 10 milioni e mezzo di lire sterline, ossia di circa 263 milioni di lire nostre in un solo anno.

 

 

I contribuenti inglesi hanno cominciato a sentire duramente le conseguenze della guerra ad ogni costo voluta contro le Repubbliche sud-africane. Chi dovette sopportare il gravame massimo delle spese di guerra furono le classi agiate e ricche che hanno un’entrata accertata superiore a 4000 lire all’anno. Queste dovettero pagare 8170 mila lire sterline (204 milioni circa di lire italiane) di imposta sul reddito in più, e fu magro conforto l’aver pagato 44 milioni di lire italiane di meno in imposte di successione, di affari e sulla terra.

 

 

Vengono quindi i consumatori di alcool, birra, vino, frutta, caffè, tabacco, the, i quali dovettero sborsare in più circa 3 milioni e mezzo di lire sterline (88 milioni di lire italiane).

 

 

L’incremento naturale delle poste e telegrafi e delle terre della Corona fornì i 16 milioni residui di maggiori entrate.

 

 

In conclusione, furono le classi ricche ed i consumatori di generi di lusso quelli che dovettero pagare gran parte delle spese della guerra. Ma le imposte pagate dai contribuenti non bastano. Il bilancio passivo, infatti, aumentò a lire sterline 183,014,000, ossia all’enorme somma di lire italiane 4 miliardi e 600 milioni. Il deficit di 42,996,000 lire sterline fu colmato con prestiti di guerra, i quali dovranno continuarsi in quest’anno perché la guerra continua.

 

 

E siccome la guerra ha dimostrato la necessità di aumentare l’esercito e la marina e di accrescere così permanentemente il bilancio passivo, così si manifesta urgente la necessità di ricorrere a nuove forme di gettito per l’erario. Accrescere ancora l’income tax non è possibile, per non dare origine a frodi su vasta scala. Bisogna dunque ricorrere ai consumi. Si ignorano quali siano in proposito le idee del cancelliere Hicks-Beach; ma già i giornali combattono.

 

 

Il Times accoglie volontieri lettere di chi propone di rimettere l’abolita imposta sullo zucchero; mentre il Daily News si oppone fieramente a tale misura, che non solo ripristinerebbe una imposta su un consumo che dalle classi popolari inglesi è ritenuto necessario, ma apporterebbe un fierissimo colpo alle numerose industrie di manipolazione degli zuccheri, che si sostengono solo per il buon mercato della materia prima, e forniscono lavoro a circa 120,000 operai.

 

 

Sarà interessante seguire le varie fasi di questa lotta pro e contro lo zucchero. Quanto diversa da quella che in Italia si combatte pro e contro il dazio sul grano!

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