Opera Omnia Luigi Einaudi

Le inchieste del Pungolo sulle condizioni amministrative di Napoli

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 28/08/1901

Le inchieste del Pungolo sulle condizioni amministrative di Napoli

«La Stampa», 28 agosto 1901

 

 

 

Ci telegrafano da Napoli, 27, ore 20,50:

 

 

Il Pungolo Parlamentare inizia la pubblicazione di una serie di interviste con uomini politici, ex-amministratori, notabilità del commercio e dell’industria sull’attuale situazione di Napoli. Esso dà oggi un’intervista coll’on. Rosano, che la voce pubblica designa come centro della coalizione delle forze monarchiche per l’imminente elezione amministrativa.

 

 

Dopo aver qualificato questo momento come il più grave dell’ultimo quarantennio napoletano, l’intervistato risponde che qualche mese fa note personalità gli fecero la domanda che il redattore del Pungolo Parlamentare gli fa ora, se cioè fosse disposto ad entrare nel movimento elettorale. Egli disse allora, e conferma oggi, che accetterebbe solo a condizione di un accordo fra tutte le gradazioni incensurate dei partiti liberali, e per loro espresso desiderio di averlo nel movimento. Alla domanda, se avesse assunto un atteggiamento ostile verso la Commissione d’inchiesta, rispose che in ciò nulla v’era di vero, e di essere falso che egli si sia mai adoperato in favore di questa o di quella persona, o di questo o quel partito. Non essendo noti i risultati dell’inchiesta, è impossibile giudicare l’operato della Commissione. Pure il Rosano crede che questa abbia un peccato d’origine, poiché non si comprende una Commissione censoria senza confini. Ciò malgrado, se l’inchiesta concluderà obbiettivamente, mirando alle cose e non alle persone, produrrà del bene; se l’azione sarà ispirata a criteri personali, invece sarà nociva.

 

 

L’intervistato respinge poi risolutamente l’idea di un’Amministrazione eccezionale affidata ad una Commissione come questa con poteri sconfinati. Vorrebbe che l’inchiesta pertanto concludesse con proposte di efficaci provvedimenti economici. Egli crede che il problema napoletano è specialmente legato colle industrie che sfruttano le naturali risorse della posizione di Napoli, e precisa ciò, riferendosi principalmente alla posizione marittima. All’uopo il Rosano patrocinerebbe di far di Napoli la sede principale della navigazione generale italiana. Nega che qui manchino i capitali occorrenti per la trasformazione industriale; ve ne sono, ma in mano di capitalisti diffidenti, ed occorre scovarli.

 

 

Circa l’azione di Giolitti, Rosano si dice non autorizzato a parlare in suo nome. Ciò malgrado, egli assicura che Giolitti è convinto che nessun Governo potrà trascurare il problema napoletano, la cui soluzione interessa tutto il Paese. Giolitti, inoltre, crede doveroso l’intervento del Governo per fornire a Napoli i trenta milioni necessari pel riscatto dell’acqua del Serino, e metterla pure nella possibilità di riscattare e di municipalizzare i principali servizi pubblici.

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