Opera Omnia Luigi Einaudi

L’estensione del prestito al Nord nell’opinione di Luigi Einaudi

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 30/06/1945

L’estensione del prestito al Nord nell’opinione di Luigi Einaudi

«Ricostruzione», 30 giugno 1945

 

 

 

«È necessario non essere tratti alla deriva prima che il programma di risanamento finanziario sia realizzato»

 

 

Il prof. Luigi Einaudi, Governatore della Banca d’Italia, ha fatto la seguente dichiarazione ad un redattore dell’Ansa in merito alla estensione al nord della sottoscrizione al prestito.

 

 

«L’estensione del prestito in buoni del tesoro 5 per cento al nord è stata deliberata dal Consiglio dei ministri di martedì, su proposta del ministro del tesoro Soleri. Questi avrebbe desiderato che la estensione potesse avvenire immediatamente dopo la chiusura del prestito del sud. Circostanze particolari avevano impedito che ciò potesse farsi. Ora il governo, presieduto dall’uomo più rappresentativo della resistenza contro il nemico tedesco ed i traditori neofascisti, ha dato il via alla grande operazione. Se le regioni centro meridionali, le quali sono le meno avanzate economicamente, hanno fornito all’erario 32 miliardi, si dovrebbe dedurre che le regioni settentrionali non rimarranno al di sotto di tale cifra e vorranno anzi superarla.

 

 

Quanto più la supereranno tanto meglio sarà raggiunto il risultato che il tesoro si propone con la estensione al nord del prestito in buoni del tesoro: che è di fare il ponte durante il periodo intermedio che deve ancora trascorrere prima che si sviluppino tutti i punti del programma di risanamento monetario e finanziario, il quale deve attuarsi affinché l’Italia possa serenamente affrontare i problemi dell’avvenire. Il programma ha un contenuto complesso: stabilizzazione della lira, aumento delle entrate ordinarie per coprire intieramente le spese ordinarie, imposta straordinaria patrimoniale e prestito della ricostruzione allo scopo di sopperire alle spese straordinarie di liquidazione del passato e della ricostruzione economica del paese. Mentre il programma sta gradatamente svolgendosi, occorre però non essere tratti alla deriva dal disavanzo fra le spese totali e le entrate effettive correnti. Le entrate effettive saranno ancora per qualche tempo inferiori alle spese totali; né alla differenza passiva provvedono sufficientemente i mezzi correnti di tesoreria, come i buoni ordinari del tesoro, i depositi delle casse postali di risparmio ed i depositi in conto corrente vincolato dalle banche presso la Banca d’Italia. Alla differenza residua si può provvedere soltanto con una delle due maniere: stampa di biglietti, ovvero sottoscrizione ai buoni del tesoro. Il primo metodo conduce alla inflazione, al circolo vizioso dell’aumento dei prezzi e dell’aumento dei salari. Col secondo metodo invece alla differenza si provvede chiamando a raccolta i biglietti vecchi i quali si trovano in mano del pubblico. Il tesoro può far fronte alle spese pubbliche senza stampare biglietti nuovi, senza quindi peggiorare la situazione attuale per quanto si riferisce ai biglietti circolanti.

 

 

Se nel frattempo la produzione ed il trasporto delle merci potranno migliorare, ecco che necessariamente i prezzi e le condizioni di vita dovranno anche essi migliorare; e sarà preparato il terreno per il risanamento monetario e finanziario.

 

 

L’appello odierno rivolto ai risparmiatori del nord vuole appunto creare le condizioni di tranquillità di tesoreria che sono la premessa indispensabile per qualunque operazione a largo respiro».

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