Opera Omnia Luigi Einaudi

Recensione – Indian Journal of Economics (1918)

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 01/11/1918

Recensione – Indian Journal of Economics (1918)

«La Riforma Sociale», novembre-dicembre 1918, pp. 616-617

 

 

 

Il volume Il di questa rivista trimestrale, di carattere severamente scientifico, il quale doveva essere pubblicato nel 1917, per le difficoltà di guerra dovette essere posposto al 1918. La rivista rimane fondamentale per lo studio dei problemi indiani; ma il suo direttore prof. H. Stanley Jevons, inserisce articoli, con esemplificazione locale, che hanno importanza generale.

 

 

N° 5, January 1918: Prof. H. Stanley Jevons, The Art of Economic Development. [In questa prima parte del suo studio, l’A. espone i principi geografici, demografici ed economici dell’arte di sviluppare le risorse economiche di un paese. In un argomento che ha aspetto famigliare e con linguaggio e ragionamenti famigliari, Jevons sa esporre idee illuminanti, fra cui è da segnalare il confronto fra due metodi, l’uno breve e l’altro lungo, di costruzione di opere pubbliche, rispetto a cui si conclude che l’accelerazione nel tempo di costruzione diventa tanto più conveniente, quanto è più alto il saggio di interesse da pagarsi sul capitale preso a prestito, maggiore l’ammontare totale del capitale tenuto improduttivo in opere connesse in rapporto alla spesa capitale dell’opera stessa, e maggiore la capacità produttiva dell’opera compiuta sia nel suo complesso, sia delle sue parti non produttive. Osservazioni suggestive si leggono riguardo alla convenienza di tener conto delle fluttuazioni cicliche dei prezzi e dei salari quando si compilano i preventivi delle opere pubbliche; mentre oggi si presuppone la continuazione del livello vigente od aumenti, quando l’osservazione dei fatti e l’induzione storica avrebbero invece fatto presagire un aumento o una diminuzione] ; Prof. Patrick Geddes, The university Militant. [Temi di dissertazione proposti agli aspiranti al diploma di professori di scienza economica]; D. A. Barker, The Relation between Interest and Discount. [Illustrazione per mezzo di un modello idraulico del rapporto fra saggi di interesse e sconto]; Prof. Gilbert Slater e H. Stanley Jevons, Higher University Studies. [Illustrano i programmi dei corsi di economia tenuti alle due università di Madras e di Allahabad. L’insegnamento economico va perfezionandosi in India. I programmi attestano la serietà dei metodi di studio].

 

 

N° 6) July 1918. Gilbert Slater, South Indian Economics. [La causa della povertà del contadino indiano — reddito medio 50 lire it. all’anno — non è dovuta alle imposte — basse, al più un sesto del reddito netto fondiario — ma, nel Sud, alla scarsissima produttività del lavoro, alla difficoltà di occupare il lavoratore per più che una piccola parte del tempo, alle vicende avverse delle stagioni. Rimedi: sviluppare l’industria, credito cooperativo, strade e ferrovie, miglioramenti agricoli]; E. A. Molony, A. Vignette from Peter Mundy. [Descrizione terrificante delle carestie antiche sotto il governo dei Mogul, tratto da un viaggio fatto dal settembre 1628 al febbraio 1633 da un agente della Compagnia delle Indie. Le carestie moderne paiono gravi solo se si dimenticano queste, e numerose solo perché oggi si classificano tra le carestie semplici fallanze che un tempo sarebbero parse abbondanza]; G. T. Keatinge, Size of Land Holdings in the Bombay Presidency. [Distingue la suddivisione delle proprietà dalla frammentazione delle particelle delle medesima proprietà. Illustra lo stato pericoloso di frammentazione a cui si giunge in talune regioni indiane; espone i metodi europei di consolidazione della proprietà e conclude con un progetto di natura volontaria e permissiva, con cui egli vorrebbe in India tentare di incitare gli esempi europei, senza affrontare, con la costrizione, l’avversione dei giuristi e dei contadini indiani]; Prof. H. Stanley Jevons, The Art of Economic Development. [Continua lo studio iniziato nel fascicolo precedente, esponendo i principii di finanza, che l’A. intende in senso più largo di quello accolto tra noi di pubblica finanza. Comprende lo studio delle transazioni monetarie degli individui, delle ditte commerciali e di tutti i corpi morali, pubblici come lo Stato, i municipii, e privati come le compagnie ed i corpi caritativi. Suggestivo lo studio della capacità contributiva, che al massimo è il reddito sociale dedotto ciò che è necessario al consumo dei cittadini, in guisa da serbarne la capacità di lavoro. Non è però necessario giungere a questo punto e spesso la tassazione accresce la capacità produttiva dei singoli. Analisi particolareggiata di questo effetto].

 

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