Opera Omnia Luigi Einaudi

22 novembre 1945 – Riordinamento degli organi che esercitano la disciplina del commercio con l’estero

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 22/11/1945

22 novembre 1945 – Riordinamento degli organi che esercitano la disciplina del commercio con l’estero

Consulta Nazionale – Resoconti

Interventi e Relazioni parlamentari, a cura di Stefania Martinotti Dorigo, Vol. II, Dalla Consulta nazionale al Senato della Repubblica (1945-1958), Fondazione Luigi Einaudi, Torino, 1982, pp. 19-24

 

 

 

È all’esame delle Commissioni riunite Finanze e Tesoro e Industria e Commercio lo schema di provvedimento legislativo «Riordinamento degli organi che esercitano la disciplina del commercio con l’estero» (stampato n. 39). Scopo del disegno di legge è l’unificazione dei numerosi organi che presiedono alla disciplina del commercio con l’estero, tramite l’istituzione di un Sottosegretariato del Commercio estero, facente parte del Ministero dell’Industria e commercio.

 

 

La discussione ha inizio, sotto la presidenza di Francesco Cerabona, con interventi dei consultori Annunziata, Corbino, Storoni, Boneschi, Schiano, Friggeri e Zoli; prende quindi la parola L. Einaudi, che intende chiarire la portata del decreto, ricordando le molteplici e gravi difficoltà che incontra chi voglia esportare qualche cosa, a causa soprattutto dei molti organi istituiti successivamente per regolare la materia del commercio con l’estero: Istituto per il commercio estero, Istituto per i cambi con l’estero, Comitato interministeriale per i rapporti finanziari e valutari con l’estero, Commissione interministeriale per le importazioni e le esportazioni. A tutti questi organi già esistenti si è aggiunto il Comitato interministeriale per la ricostruzione ed infine il Ministero della Ricostruzione, competente a determinare i piani delle importazioni e delle esportazioni, e cioè a trattare la stessa materia che rientrava già nella competenza delle altre due Commissioni interministeriali.

 

 

Con il decreto in esame tutti questi organi sono unificati in uno solo, il quale dovrà decidere sull’indirizzo della politica economica e valutaria del paese.

 

 

Dubita che, con l’istituzione del Sottosegretariato per il Commercio con l’estero, vengano aboliti tutti gli altri organi, ma è già un progresso aver sostituito con un solo organo tre Commissioni interministeriali. Il decreto definisce anche in maniera precisa, nell’articolo 3, le competenze del Ministero del Tesoro, del Ministero degli Esteri e del Ministero dell’Industria e commercio. Si tratta in sostanza di un decreto formale che non tocca i criteri circa i prezzi, il corso dei cambi, gli eventuali premi di importazione e di esportazione che dovranno essere stabiliti in seguito.

 

 

La discussione prosegue, con interventi di Ferri, Corbino, Storoni, Ziino, Annunziata, Giuseppe Lombardo, Cerabona, Lavatelli, Molle, Rosasco, Vanoni, Zambruno, Manes, Rodinò, Schiano e Della Giusta, che presenta il seguente ordine del giorno:

 

 

«Le Commissioni riunite Finanze e Tesoro e Industria e Commercio, sentita l’esposizione del sottosegretario di stato Storoni, chiedono al governo chiarimenti comunicando i progetti dei decreti relativi al contenuto funzionale dell’istituendo Sottosegretariato per il Commercio estero e pertanto si rinvia la discussione al giorno 24 novembre, per prendere atto della risposta del governo a decidere in merito, fissando il giorno per la discussione».

 

 

A questo proposito L. Einaudi fa notare che se la domanda di chiarimenti è rivolta a sapere quali sono le funzioni del Sottosegretariato, queste sono già precisate nell’articolo 3 dello schema in esame. Perciò nell’ordine del giorno Della Giusta dovrebbe essere modificata la frase che chiede chiarimenti sulle funzioni del Sottosegretariato.

 

 

Quindi i consultori Zambruno, Friggeri, Carli, Corbino, Einaudi e Casali presentano un altro ordine del giorno:

 

 

«La Commissione rinvia a domani la discussione dello schema di provvedimento n. 39 per dar modo ai consultori di studiarlo».

 

 

I due ordini del giorno sono messi ai voti: quello presentato dal consultore Della Giusta viene respinto, mentre l’altro è approvato. La discussione viene così rimandata al giorno successivo.

 

 

Nella seduta del 23 novembre 1945, dopo ampia discussione sul provvedimento, senza interventi di L. Einaudi, i consultori Carli, Rosasco, Zambruno, Campilli, Vanoni, Gilardoni, Merlin e Scoca presentano il seguente ordine del giorno: «Le Commissioni riunite Finanze e Tesoro e Industria e Commercio, esaminato lo schema di provvedimento legislativo concernente il riordinamento degli organi che esercitano la disciplina del commercio con l’estero; ammesso che la situazione contingente esige che il commercio con l’estero sia disciplinato unitariamente nell’interesse generale; constatato che il citato provvedimento non attua una disciplina unitaria, ma mantiene sostanzialmente l’attuale regime nel quale innumerevoli interferenze ostacolano la ripresa dei traffici essenziali per la ricostruzione dell’economia nazionale; respingono il provvedimento in esame e raccomandano al governo di unificare la Direzione generale del Commercio con l’estero, la Direzione generale delle Valute e il ruolo degli addetti commerciali in un unico organo, che assuma unitariamente la responsabilità della disciplina con gli scambi con l’estero».

 

 

L’ordine del giorno, messo ai voti, è approvato: lo schema di provvedimento è così respinto.

 

 

 

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