Opera Omnia Luigi Einaudi

Presentazione – Studi in memoria di Gino Borgatta

Tipologia: Paragrafo/Articolo – Data pubblicazione: 01/01/1953

Presentazione – Studi in memoria di Gino Borgatta

Studi in memoria di Gino Borgatta, Bologna, Arti Grafiche SpA, 1953, pp. XIII-XIV

 

 

 

L’occasione del distinguere Borgatta fra i miei studenti non fu data dalla scuola. La famiglia sua possedeva qualche terreno in Bossolasco, comune dell’alta Langa vicino a Dogliani; e Borgatta avendo sentito parlare od avendo immaginato di una mia candidatura in una delle elezioni politiche del primo decennio del secolo mi scrisse per chiedermi quali erano i punti principali del mio programma politico. Non avendo mai pensato a candidature, la richiesta non ebbe seguito. Ma ne trassi il vantaggio di conoscere il giovane studioso, che era già in rapporti di amicizia con Edoardo Giretti e partecipava alle sue campagne libero-scambiste e di pregarlo di aiuto nella compilazione della rivista “La Riforma Sociale”.

 

 

Quante recensioni e riassunti di libri e di riviste mi diede egli? Tantissime; ché egli assimilava e sunteggiava con rapidità fulminea.

 

 

Vennero poi gli anni creativi e venne sovratutto quella “Economia dinamica” che, non avendola qui sott’occhio, non sono sicuro sia stata in tutto condotta al fine, così come egli voleva. Così come è, durerà. Borgatta ha scritto tanti altri bei saggi; ma in me il suo ricordo si collega sempre a quel libro. La teoria dinamica dell’economia si presenta oggi ai laici della scienza del calcolo matematico sotto le terrificanti vesti di grossi libri pieni di equazioni complicate. Hic sunt leones; e si ripone il libro vergognandosi di non possedere gli strumenti necessari per intuire il succo degli ultimi progressi della scienza per tanti decenni perseguita ed amata.

 

 

Ma, ove la mano tragga dallo scaffale quel libro di Borgatta, rinasce in cuore la speranza di riuscire a comprendere qualcosa delle variazioni attraverso le quali il mondo economico si muove verso un equilibrio, che non raggiunge mai; e si muove sollecitato da impulsi che solo in parte sono economici. Forse la speranza di conoscere e comprendere è destinata a non essere soddisfatta; ché gli economisti conoscono solo ed imperfettamente alcuni dei fattori e probabilmente i meno rilevanti fra quelli che determinano la storia degli uomini; ma l’essersi valorosamente travagliato non ancora trentenne nell’indagine dei fattori delle variazioni incessanti del mondo economico rimane ragione di onore per l’amico anzi tempo perduto.

 

 

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